CITTÀ DEI RAGAZZI 2015

Che cos’è oggi la città per noi? (I.Calvino)
Un luogo in cui giocare, in cui il tempo del gioco è unico per ciascuno…

Il luogo degli incontri e dei sorrisi, dove il tempo della risata non è mai abbastanza…

 

Il luogo e il tempo delle storie e delle memorie, che si intrecciano e che ci legano…

 

 

 

Le città e gli scambi. 4.
Città come rete di relazioni tra cittadini
A Ersilia, per stabilire i rapporti che reggono la vita della città, gli abitanti tendono dei fili tra gli spigoli delle case, bianchi o neri o grigi o bianco–e–neri a seconda se segnano relazioni di parentela, scambio, autorità, rappresentanza. Quando i fili sono tanti che non ci si può piú passare in mezzo, gli abitanti vanno via: le case vengono smontate; restano solo i fili e i sostegni dei fili. Dalla costa d’un monte, accampati con le masserizie, i profughi di Ersilia guardano l’intrico di fili tesi e pali che s’innalza nella pianura. È quello ancora la città di Ersilia, e loro sono niente.
Riedificano Ersilia altrove. Tessono con i fili una figura simile che vorrebbero piú complicata e insieme piú regolare dell’altra. Poi l’ abbandonano e trasportano ancora piú lontano sé e le case. Cosí viaggiando nel territorio di Ersilia incontri le rovine delle città abbandonate, senza le mura che non durano, senza le ossa dei morti che il vento fa rotolare: ragnatele di rapporti intricati che cercano una forma.
Le città invisibili di Italo Calvino Einaudi, Torino 1972

Un filo ci lega gli uni agli altri

Creando una ragnatela di rapporti intricati

 

Se un solo filo viene tirato

Ci avviciniamo tutti